Abbiamo chiamato il nostro Moon camp Columbia in omaggio a Cristoforo Colombo, lo scopritore dell'America, e in onore dello Space Shuttle Columbia, precipitato nel 2003. Un astronauta israeliano, Ilan Ramon, era a bordo durante l'incidente. Portava con sé un quadro intitolato Moon Landscape (Paesaggio lunare) dipinto da un ragazzo cecoslovacco, Petr Ginz, ucciso nel campo di concentramento di Auschwitz. Abbiamo deciso di chiamare il nostro razzo in suo onore. Andrew Feustel ha portato questo quadro nello spazio ancora una volta nel 2018.

Nella nostra base vogliamo ospitare sei astronauti a turno di tre ogni sei mesi. La base è dotata di sofisticati sistemi di salvataggio e dovrebbe essere il più possibile autosufficiente, ma alcune parti saranno portate dalla Terra. Vorremmo specializzarci nella ricerca sulla coltivazione di piante nella regolite (con rifiuti organici) in condizioni di bassa gravità. Vorremmo anche cercare microrganismi nella roccia lunare.

Vicino ai poli lunari

Abbiamo deciso di stabilire il nostro campo vicino al polo sud lunare, accanto a uno dei crateri più piccoli. La differenza di temperatura è minore. C'è anche un apporto stabile di luce solare che ci permetterebbe di collocare pannelli fotovoltaici sopra il cratere. La luce solare potrebbe essere una delle migliori fonti di approvvigionamento elettrico della nostra base. Ci permette anche di fare ricerche sulla crescita delle piante sulla Luna. Nei crateri intorno al polo sud lunare c'è anche dell'acqua che può essere utilizzata dopo lo scioglimento.

L'acqua verrebbe ricavata dai depositi sotterranei di ghiaccio. Dopo aver sciolto il ghiaccio, l'acqua sarà filtrata per ridurre le sostanze velenose e sarà utilizzata dagli astronauti per l'uso quotidiano e la ricerca. Per evitare lo spreco di acqua, l'acqua sarà filtrata e riutilizzata in modo simile a quanto avviene sulla ISS.

Produrremo cibo in una fattoria aeroponica, dove coltiveremo alghe, legumi, pomodori, ravanelli, insalate e altre specie di verdure. Nella serra sperimentale cercheremo di coltivare pomodori, mais, legumi e un tipo speciale di patate incrociate con i pomodori, chiamato TomTato, per fare ricerche sulle piante e sugli incroci nel suolo lunare mescolato con i rifiuti biologici degli astronauti. Cercheremo di allevare pesci per mantenere una varietà di cibo. In caso di successo, si risparmierebbe il peso del trasporto dalla Terra.

La fornitura permanente di energia sarà assicurata da un piccolo reattore nucleare. La fonte secondaria di energia sarebbe costituita da pannelli solari sempre rivolti verso il sole grazie al posizionamento su colonne rotanti. Il combustibile per il rientro a Terra sarà costituito da idrogeno e ossigeno ricavati dall'acqua lunare mediante elettrolisi. Ci saranno anche esperimenti per estrarre il metano dalle piante putrescenti e dagli escrementi degli astronauti per cercare di sviluppare un carburante di riserva per i razzi. Vediamo il metano come futuro carburante dei razzi.

Mescoleremo alcuni gas per preparare l'aria per gli astronauti, perché l'ossigeno puro in quantità maggiori potrebbe essere malsano e dannoso per i polmoni. Otterremmo l'ossigeno tramite elettrolisi dell'acqua. L'azoto, in quantità minore, verrebbe ricavato da piante putrescenti e dagli escrementi degli astronauti. Aggiungeremo vapore acqueo all'aria per aumentare leggermente l'umidità dell'aria e rendere la respirazione degli astronauti più confortevole. Anche l'ossigeno verrà prelevato dalla Terra, in modo che gli astronauti abbiano una riserva in caso di problemi alla base.

Per costruire la parte in superficie del campo useremo la stampa 3D della regolite lunare per creare un'intelaiatura protettiva. In seguito, il resto della struttura della base verrebbe gonfiato. Lo spazio per le parti sotterranee della base verrebbe creato da tubi di lava in cui verrebbero gonfiate altre stanze per la vita e la ricerca. Le diverse stanze e i laboratori sarebbero collegati da tubi gonfiabili. La serra sperimentale verrebbe costruita in Perspex solido e leggero. I moduli di gonfiaggio sarebbero rivestiti con uno strato di metallo che avrebbe una funzione protettiva.

Intendiamo proteggere gli astronauti dall'influenza esterna in alcuni modi. La maggior parte del campo sarà situata sottoterra, quindi gli astronauti saranno protetti da micrometeoriti, radiazioni pericolose e grandi differenze di temperatura. Le parti in superficie del campo proteggeranno gli astronauti grazie agli strati di regolite presenti sui moduli. In caso di decompressione di uno dei moduli, questo verrà immediatamente chiuso da un sistema automatico. In caso di emergenza, ogni modulo dovrà fornire acqua, cibo e aria agli astronauti per tre giorni, il tempo necessario per arrivare dalla Terra alla Luna.

Il nostro campo seguirà l'ora mondiale o l'ora di Londra (UTC). Orario generale dell'equipaggio: L'equipaggio si alza alle 6.00 del mattino. Gli astronauti hanno un'ora di tempo per l'igiene mattutina e la colazione (ognuno si prepara da sé). Fino alle 8.30 devono controllare la base e discutere il programma della giornata. In seguito, devono fare esercizio fisico per un'ora. Al mattino iniziano a preparare gli esperimenti. Alle 12.30 inizia la pausa di un'ora e mezza per il pranzo. Si cambiano nella preparazione del pranzo. Alle 15.00 hanno un'ora di esercizio in palestra. Poi procedono con i loro esperimenti fino alle 18.00 e poi cenano. Dopo cena hanno tempo libero, ma devono controllare la base. Alle 20.00 è il momento dell'igiene serale. Alle 21.30 devono andare a dormire. Analogamente alla ISS, i sabati saranno giorni di pulizia e riordino e la domenica gli astronauti avranno un giorno libero. I compiti di lavoro variano in base alle competenze degli astronauti. Un geologo passa più tempo a terra di un medico. Il lavoro di un biologo si svolgerà principalmente nella serra e nel laboratorio aeroponico. Un ingegnere dei materiali, insieme a un ingegnere missilistico, sarà responsabile delle condizioni tecniche e della sicurezza della base.